

CANTIERE
AVELLINO
RAFFAELE
alaggio, varo
e rimessaggio
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www.cantierenauticoavellinolamaddalena.com cantiereavellino@libero.ita stagione che sta arri-
vando, già da gennaio, è
davvero interessante per-
ché promette di dare molte
soddisfazioni in molte tecniche dello
spinning in mare, in luoghi diversi e ri-
volte a un ampio ventaglio di prede
possibili. Abbiamo appena superato il
solstizio d’inverno e da ora in poi le
giornate, anche se in questo mese con
molta lentezza, iniziano ad allungarsi.
Allo stesso tempo, andiamo incontro ai
mesi che statisticamente fanno segnare
le temperature dell’acqua più basse. Il
concorso di questi due fattori deve sug-
gerire dove e cosa pescare, ma le op-
portunità che si aprono sono davvero
L
tante: spiagge e foci sono finalmente
frequentate dalle spigole che sfruttano
le abbondanti precipitazioni autunnali
e il calo termico per rinverdire il ciclico
bisogno di caccia, alla ricerca di piccoli
pesci nella corrente e tra la schiuma. Le
calette con acqua bassa e con piane di
rocce piatte o distese di ciottoli coperti
da non più di mezzo metro d’acqua, si
prestano in questo periodo a uno spin-
ning più light che ha come obiettivo
pesci di taglia minore delle spigole ma
molto più “dinamici”, come occhiate e
saraghi. E poi, anche se non è argo-
mento di questo articolo, non dimenti-
chiamo le scogliere che si affacciano al
mare aperto, dove nuotano tunnidi,
come palamite e alletterati, ai quali si
aggiungono ricciole e qualche dentice
saltuario. Insomma, abbiamo tanta
carne al fuoco che però è bene ordinare
e catalogare in base agli spot.
Spiagge e foci
Partiamo da lei, la spigola, per molti
semplicemente “la regina”. A gennaio
troviamo tutte le condizioni ideali per
la sua cattura e cioè, frequenti giornate
con cielo coperto, bassa pressione e
temperature rigide. È una pesca di mo-
vimento perché bisogna “battere”
ampie fette di spiagge e foci. Nelle
spiagge è utile trovare i punti dove le
mareggiate creano secche, punte pro-
nunciate e schiuma. In foce spesso si
hanno sorprese anche in punti che a un
primo sguardo disattento sembrereb-
bero poco interessanti. Infatti non è
possibile capire dall’alto, da sopra la
superficie, il complicato gioco di cor-
renti in entrata e uscita, legato alle pre-
cipitazioni, al vento, alle condizioni del
mare e alla fase di marea. Soltanto
dopo qualche lancio con “esche sonda”
diventa più chiaro il quadro completo.
In apertura: il darter è un artificiale che, al posto della classica paletta, presenta una “ma-
scella” molto pronunciata. Questa forma gli permette di nuotare appena sotto il pelo
dell’acqua. Sotto: Daniele Meloni con un bel sarago, pescato tra i ciottoli nella schiuma.