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to a corredo. In particolare la paragona a quella a sinistra
dell’immagine pubblicata qui sopra, che suggerisce di im-
maginare gravida. Sinceramente non ne siamo convinti. Il
nostro parere è che bisognerebbe accettare che lo scultore
molto probabilmente raffigurò ciò che vide. Questa sta-
tuetta è in una certa misura stilizzata: non ha un volto.
Forse fu il tentativo di ritrarre un concetto alieno a quella
cultura come un elmo d'acciaio che nasconde completa-
mente i lineamenti di chi lo indossa, oppure dobbiamo
considerare che questo scultore Inuit fosse pessimo nel
scolpire i volti. Resta il fatto che è il volto è stilizzato e una
scultura stilizzata di una donna incinta non potrebbe in-
cludere il dettaglio specifico di una veste divisa senza in-
cludere anche una pancia enormemente gonfia e un seno
evidente, a meno che non la consideriamo la peggiore
scultura mai fatta di una donna incinta. Persino nel Pa-
leolitico l’avrebbero fatta meglio. Tutte queste spiegazioni
sono un esempio superbo di cosa accade quando gli scetti-
ci si sforzano di demolire per forza qualcosa che trovano
improbabile. Per noi questa statuetta è esattamente ciò
che sembra: un Cristiano europeo, con tanto di croce sul
petto. Non è impossibile che un Cristiano europeo possa
aver raggiunto quei luoghi in quel momento storico. Mol-
ti Vichinghi erano cristiani ed è noto che fossero lì da qual-
che tempo. Era forse un monaco missionario al seguito dei
Vichinghi o un membro di qualche ordine Cavalleresco
come i Templari su cui si specula con indizi concreti che
fossero già giunti in America?
FENIX 155
L
o zoccolo di un enorme cervo preistorico, scolpito
con insoliti tratteggi, è una delle opere d’arte più an-
tiche mai trovate. Lo sostiene un recente studio, pub-
blicato sulla rivista
Nature Ecology & Evolution
. La scoperta
è un’ulteriore prova che l’
Homo neanderthalensis
era in gra-
do di esprimere il simbolismo attraverso l’arte, che una vol-
ta era attribuita solo all'
Homo sapiens
. «
Questo chiaramente
non è un ciondolo o qualcosa del genere, ma una decorazione
con una sorta di carattere simbolico. Potremmo definirlo l’ini-
zio dell’arte, qualcosa che non è stato fatto per caso, ma con un’i-
dea ben chiara in mente
», ha detto Thomas Terberger, pro-
fessore e archeologo preistorico presso l'Università di Göt-
tingen in Germania, coautore dello studio. L’osso è stato
portato alla luce sul massiccio montuoso di Harz, nella Ger-
mania centrale, a circa 250 chilometri a sud-ovest di Berlino,
nella “Grotta dell’Unicorno”, che prende il nome da ossa
fossilizzate che gli studiosi ritengono siano state macinate
come medicamento. La parte anteriore è scolpita con losan-
ghe sovrapposte che sembrano puntare verso l’alto, e gli ar-
cheologi hanno anche individuato incisioni più piccole sul
bordo inferiore, che sembra fungesse da base. «
Questo og-
getto può stare in piedi sulla sua base. Non bascula e non si ri-
balta. Probabilmente è stato lasciato in piedi in un angolo della
grotta
», suggerisce l’archeologo Dirk Leder dell’ufficio per
i Beni Culturali della Bassa Sassonia, che ha guidato gli sca-
vi. Lo zoccolo scolpito era deposto accanto alle ossa di una
scapola, forse dello stesso animale, e al cranio intatto di un
orso delle caverne, oggetti rari che suggeriscono un signifi-
cato rituale. «
La forma potrebbe ricondursi a una figurina fem-
minile con la testa e la parte del torace, ma il motivo triangola-
re simile a montagne fa pensare a un paesaggio
» ha detto Ter-
berger, trascurando che i triangoli e le montagne sono sim-
boli di divinità da sempre. La datazione al radiocarbonio ha
stabilito che l’osso ha 51.000 anni, ed è dunque più antico di
qualsiasi opera d’arte comparabile, attribuita ai
Neanderthal
.
L’OPERAD’ARTE PIÙANTICA È NEANDERTHAL
A CURA DELLA REDAZIONE,5 LUGLIO