

primo piano
in questo numero
4
Manifestazioni
Bilancio positivo per le gare sperimentali
A
rdingo
S
carzella
8
Manifestazioni
Gara virtuale e vera solidarietà
V.B.
15
Federazioni
Tiro con l’arco Fidasc, “il gioco” che piace
V
aleria
B
ellagamba
18
L’intervista
Giordano: arco, forza e coraggio
L
etizia
G
iorgini
22
L’arco parlante
Ancoraggio e mano dell’arco
V
incenzo
S
caramuzza
26
Tecnica compound
Fare pace con il bersaglio
(Parte seconda)
I
rene
e
L
orenzo
F
ranchini
30
Arco olimpico
Il timing del gesto tecnico
F
ilippo
C
lini
34
Tecnica
Valutazione e stima delle distanze
(Prima parte)
F
erruccio
B
erti
38
Coaching
La comunicazione coach-atleta
M
assimo
G
iovannucci
42
La ricerca
Alzate olimpiche e settori giovanili
D
avide
T
essaro
48
Campi
H&F, creiamo un percorso di gara
V.S.
52
Dal mercato
F.D.
54
Medicina sportiva
Quanto stress per il nostro povero collo
D
omenico
B
onsignore
56
Psicologia
Il gruppo e la sua gestione
A
nnalisa
A
vancini
58
Mental coaching
Flow e visualizzazione, binomio vincente
G
iorgio
F
abris
61
Cinema
Centurion: pioggia di frecce sulla ixª
A
rianna
B
iagi
64
Kyudo
Uchine, il dardo a forma di freccia
C
arlo
B
roggi
66
Storia
Gli archi dei nativi nordamericani
A
lessio
C
enni
71
Storia
Gli archi asimmetrici
A.C.
76
Panorama
a
cura
di
F
rancesca
D
omenichini
80
Aica
D
anilo
R
osini
81
I professionisti dell’arceria
Questa insolita estate ce la lasciamo alle spalle. Un’estate di desiderio di evasione e timore di andare troppo lontano, fatta di piccole gite giornaliere o
lunghi viaggi, pochi. Un po’ per ragioni economiche, un po’ per il timore del Covid-19, è stata un’estate più stanziale e più all’interno dei nostri confini,
personali oltre che geografici. Molti arcieri ne avranno però approfittato per riprendere ad allenarsi in maniera più programmatica, per ritrovare gli
amici, magari per frequentare le nostre belle montagne e i molti campi di tiro con l’arco che essa offre. Certo, sono mancati a tutti gli appuntamenti
agonistici estivi: un’estate senza Campionati Italiani o senza prepararsi per i Campionati Italiani imminenti è per l’arciere sicuramente un’estate strana
e singolare. Ma a livello sportivo la pandemia ci ha tolto anche qualcos’altro, che stiamo lentamente recuperando: la consuetudine. L’abitudine ad
allenarsi, a ritrovarsi al campo con gli amici, a pensare “agonisticamente”. Eppure ora siamo in un momento in cui le briglie si sono allentate e le gare,
seppur nella maggior parte non di livello nazionale, sono ripartite.
Noi vi raccontiamo ciò che è successo poco prima e apriamo questo numero con il bilancio sul circuito di Gare sperimentali, volute da Fitarco per
testare sul campo il protocollo di emergenza sanitaria e per rispondere alle tante richieste da parte dei suoi iscritti. Nell’articolo si parla di timida af-
fluenza alle gare, un fatto comprensibile considerato il momento, ma questo non toglie valore all’iniziativa, che ha permesso a molti arcieri di ritrovarsi
in gara, con gli altri ma anche con loro stessi. Abbiamo anche dedicato un corposo articolo alla Virtuous Archery Cup, svoltasi precedentemente e
in un momento in cui invece era possibile solo allenarsi presso il proprio campo. Ne parliamo perché anche questa iniziativa ha contribuito a “tenere
oliati” gli ingranaggi dell’agonismo; seppur in maniera virtuale ha permesso a molti di sentirsi nuovamente in gara, insieme. Ci è piaciuto raccontare
questa storia perché è anche la dimostrazione di quanto un singolo arciere, con passione e forza di volontà, possa fare per gli altri, donando tempo,
energie e creatività: in questo caso il merito è tutto di Patrizia Cavallini, ideatrice dell’iniziativa.
C’è poi un’altra storia che vi invitiamo a leggere con attenzione, è quella di Giordano Cardellini, che ci ha aperto le porte del suo mondo arcieristico e
non solo. Tanti gli spunti di riflessione che si possono cogliere dall’intervista e noi ne volgiamo ora sottolineare uno: il magico potere dell’affidarsi. Dalle
parole di Giordano più volte emerge quanto importante sia per lui il sostegno della famiglia, della sua Società, di tutti quei compagni di viaggio che
spesso, insieme all’atleta, conquistano l’agognata medaglia. Il tiro con l’arco è uno sport individuale e per molti arcieri questo significa “fare il viaggio
da soli”, nella propria formazione, nella sperimentazione, nelle sfide, nel fronteggiare le difficoltà. Cardellini ci ricorda, invece, che insieme è più bello,
che insieme è possibile raggiungere traguardi altrimenti impensabili e che affidarsi, anche affidarsi, può rappresentare la chiave del successo.
V
aleria
B
ellagamba
Vecchie abitudini e nuove attitudini
ANNO XXXII - Numero 5
SETTEMBRE - OTTOBRE 2020
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